Il Genepy
Le coltivazioni di genepy sono situate a 1500-1600 metri di altitudine in piccoli appezzamenti, nei quali è adottato il sistema della "pacciamatura" al fine di proteggere le delicate piantine di genepy dalle erbe infestanti. Nulla è lasciato al caso, anche i teli impiegati a questo scopo sono eco-compatibili. Il genepy può essere raccolto non prima di 2-3 anni dalla semina, che Matteo esegue in modo rigorosamente manuale in piccoli semenzai in pieno campo, al fine di riprodurre il più possibile l'habitat naturale di questa pianta officinale. Le colture occupano gli appezzamenti di terreno con una pendenza molto accentuata per una migliore esposizione e un ottimo drenaggio dell'acqua. Nel periodo tra fine maggio e giugno, viene effettuata la raccolta con il solo aiuto di un paio di forbici specifiche per l'uso. Applicando diligentemente le nozioni apprese presso la Scuola Agraria di Monza alcuni anni fa, Matteo ha costruito un essiccatoio a legna, in grado di essiccare il genepy e le altre erbe officinali da lui coltivate mantenendo inalterate le sostanze aromatiche delle stesse.
L'Amaro
L'inventiva di Matteo si è materializzata nella realizzazione dell' "AMARO", un infuso a freddo di erbe, radici e frutti in parte coltivati, in parte raccolti in natura nei boschi circostanti.
L'esperienza nel dosaggio degli ingredienti è il risultato di anni di prove e degustazioni con gli amici. Il risultato è un amaro dalle ottime qualità digestive con un gusto e colore particolari.
L'Achillea
L'Achillea Erbarota cresce spontanea in un ambiente simile a quello del genepy. Gli appezzamenti di terreno riservati a questo tipo di coltivazioni sono molto ridotti a causa delle notevoli difficoltà che si incontrano in fase di coltivazione. La meticolosità e l'esperienza di Matteo fanno sì che l' achillea così coltivata mantenga caratteristiche qualitative ed organolettiche del tutto simili alla pianta che cresce spontanea in natura.
L'Achillea può essere utilizzata per la preparazione di punch.
Palent
Non è nome di fantasia ma indica una piccolissima borgata dell'Alta Val Maira in provincia di Cuneo.
Situato a 1600 m. slm, 2 abitanti, circondato da una fitta foresta di abeti bianchi e larici, il piccolo agglomerato di case in pietra, alcune delle quali caratterizzate dalle tipiche colonne rotonde, è leggermente distanziato dalla cappella di San Magno, risalente all'800 dalle volte completamente affrescate e aperta ai fedeli in occasione della festa patronale che si svolge la terza domenica di agosto di ogni anno.
Matteo
Classe 1931 nato al Palent e da qui, come tutti gli altri abitanti della borgata, emigrato verso la pianura negli anni '60. Ristabilitosi definitivamente negli anni '80, ha potuto dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione di sempre: la coltivazione del genepy e di altre erbe officinali.
Dopo aver ristrutturato con le proprie mani l'antica casa di famiglia dove vive in compagnia dell'inseparabile Virginia, ha anche allestito un
posto tappa, facente parte dei «Percorsi Occitani" e frequentato prevalentemente da turisti tedeschi, svizzeri e olandesi, estimatori in anteprima degli infusi alcolici prodotti da Matteo e della cucina curatissima e fantasiosa di Virginia.
Metodo di coltivazione biologico/biodinamico
Essendo gli appezzamenti di terreno inseriti in un ambiente pressoche' intatto e pulito grazie alla notevole distanza da insediamenti urbani ed industriali e volendo preservare la natura stessa del luogo da qualsiasi forma di inquinamento, è stato un preciso impegno di Matteo di adottare da sempre metodi di coltivazione biologica, affiancata in questi ultimi anni dalla biodinamica che ha dato alla produzione di genepy risultati sorprendenti.
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