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Personaggi di Vallata : :

Alberto Burzio
Giornalista-Scrittore

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Personaggi di Vallata

Alberto Burzio
(Barba Bertu)

Giornalista-Scrittore

ALBERTO BURZIO, IL GIORNALISTA-SCRITTORE
CHE AMA LE PERSONE SEMPLICI

Frassino - Valle Varaita
Telefono : (+39) 0175 976102
Cell (+39) 347 5825566

Continua la pubblicazione di alcune "Storie di vita", raccolte da Alberto Burzio negli ultimi 30 anni.
  • 21 - MARGHERITA E MATTEO, Una vita dura nel vallone di Gilba - L’intervista è del marzo 2011.

    MARGHERITA E MATTEO,
    Una vita dura nel vallone di Gilba
    Da oltre 70 anni sono sposati e in due hanno la bellezza di 187 anni. Margherita Bianco, classe 1917 e Matteo Lantermino, classe 1918, da qualche mese vivono nella rinnovata Casa di riposo di Piasco.
    Margherita è nata nella borgata Bianchi e Matteo nella borgata Lantermino, nel vallone di Gilba.

    NESSUN GIOCO
    Da bambini con cosa giocavate?
    “Andavo a pascolare le mucche già da bambino. Nella mia classe eravamo 36 e la borgata Lantermino era piena di gente” spiega Matteo.
    Margherita racconta “di non essere andata a scuola. Guardavo i bambini più piccoli. Mio padre si è sposato tre volte e mia mamma è morta quando avevo 7 anni”.
    Come si viveva allora?
    “Nelle nostre case, si faceva la luce con i lumi a petrolio. L’energia elettrica è arrivata solo negli anni Sessanta ed è stata una grande invenzione! Le strade in alta montagna sono state fatte tardi, allora i più fortunati avevano il mulo o l’asino, gli altri si spostavano a piedi”.
    E le veglie?
    “Ci trovavamo di sera nelle stalle, si parlava e si raccontavano anche strane storie delle masche. Ma noi alle masche non ci abbiamo mai creduto!”
    Dove vi siete conosciuti?
    “Margherita era una bella ragazza e mi è piaciuta subito! Ci siamo conosciuti quando avevamo 17 anni
    Ci siamo sposati l’8 giugno 1940 a Gilba, abbiamo fatto una piccola festa, con una decina di invitati. Abbiamo tre figli”.

    NIENTE VIAGGIO DI NOZZE
    Avete fatto il viaggio di nozze?
    Una solenne risata dei due anziani: “Sì, nei campi e nei boschi di Gilba! Abbiamo sempre lavorato la terra, senza macchinari. Avevamo sei mucche, coltivavamo le patate, l’orzo e la segala”.
    Era faticoso?
    “Sì, molto” Abbiamo sudato tanto… tutto il lavoro lo facevamo a mano, con la zappa… Margherita si alzava presto di mattina e andava a raccogliere le violette. Poi passava un signore, si chiamava Savoia, che le portava in Francia, dove facevano i profumi”.
    Ve le pagavano bene?
    “Eh, bisognava trattare! Savoia ci guadagnava bene e non faticava molto, noi invece sudavamo. Tante volte Margherita è arrivata a casa piangendo per il male alla schiena”.
    Quando avete lasciato il vallone di Gilba?
    “Era il 1966 e siamo scesi a Levaldigi. Poi a Saluzzo”.
    Pensate ancora alla vostra borgata?
    Matteo si commuove: “Ah, di notte io sogno ancora Gilba, i prati, i boschi e i funghi…E mi fa male il pensare che lassù oggi non c’è più nessuno. Oggi in tutto il vallone di Gilba vivono 16 persone”.

    ASPETTANDO MATTEO
    E la guerra?
    I ricordi di Matteo Lantermino si sovrappongono: “Sono stato 36 mesi nell’Aeronautica. Ho fatto guerre per cinque anni, sono stato in Grecia, prigioniero dei tedeschi in Germania e sul Don”.
    Come ha salvato la pelle?
    “Quando ero prigioniero dei tedeschi mi sono salvato perché lavoravo in cucina. Mussolini è venuto nell’isola di Creta e nel vedere i nostri soldati si è messo le mani nei capelli, perché i soldati rubavano tutta la roba e la rivendevano ai greci”.
    E la Russia?
    “Sul Don, nella neve, faceva un freddo terribile e noi eravamo male equipaggiati. I russi mi hanno anche fatto prigioniero”.
    E lei Margherita aspettava Matteo a casa?
    “Era da due anni che non avevo più notizie sue e pregavo la Madonna e speravo che tornasse. Non avevo perso la speranza di riabbracciarlo, ma ero molto preoccupata. Eravamo ai Santi, nel 1945. Sono uscita di casa quella sera, c’era una bella luna. E pensavo: “Vedessi Matteo arrivare…”. Rientro nella stalla e lui è arrivato poco dopo! Ci siamo abbracciati e baciati, io l’ho sempre amato e lo amo ancora adesso”.
    Chi comanda a casa vostra?
    Margherita sorride: “Per andare d’accordo, occorre venirsi incontro. Matteo faceva festa e arrivava ubriaco a casa, e io aspettavo che gli passasse la ciucca!”.
    Vi sposereste di nuovo?
    “Ah sì, ci siamo voluti e ci vogliamo ancora bene!”
    E Margherita conclude: “Io prego la Madonna che la morte non ci separi”.
    L’intervista è del marzo 2011
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  • Bed & Breakfast Barba Bertu

    Alberto Burzio - Giornalista-Scrittore
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    E.Mail : info@barbabertu.com - Sito : www.barbabertu.com



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