Un po' di Storia
Il capoluogo comunale si trova all'imbocco dell'alta val Grana e è
formato da due borgate Ripalta e Villa separate dal torrente Grana.
L'antichissimo toponimo di origine preromana, probabilmente derivante da
"crana" (fessura, crepaccio), appare già in alcuni documenti della metà
del XII secolo.
Contesa tra Cuneo e i marchesi di Saluzzo, Valgrana fu soggetta all'uno e
all'altro fino a passare sotto il dominio sabaudo alla fine del XVI
secolo. Restano pochi ruderi dell'antico castello.
Dalla rocca si giunge alla quattrocentesca Cappella di Santa Croce. Dalla
borgata Villa si può arrivare al Molino del Paschiero che conserva la grande
ruota metallica e gli antichi macchinari.
Da segnalare, poco oltre la periferia del capoluogo, la Cappella di San Bernardo
del XV secolo,che custodisce un interessante ciclo pittorico opera di Pietro
da Saluzzo. Sono da menzionare anche la Cappella di Sant'Anna e la Cappella
di San Matteo, nelle località omonime.
Discendendo nel fondovalle si incontra la Chiesa di Santa Maria della Valle,
edificio romanico, ritenuto il piú antico di tutta la valle Grana.
A Ripalta sorge la Parrocchiale di San Martino (XIII secolo), che racchiude
pregevoli affreschi del XV secolo. Poco oltre la chiesa, lungo la strada che
conduce a Montemale, é visibile la cosiddetta Casa del giudice, un tempo prigione
e sede di tribunale, con caratteristici balconi in pietra.
Attraversato il Grana su un massiccio ponte in pietra a secco (1871), si giunge
a Villa. Lungo la via principale é visibile un affresco quattrocentesco (Maestà
con Bambino e Sant 'Antonio Abate) e subito dopo la Casa del conte. L'antica
casa dei signori locali conserva, sulla facciata, un grande stemma (XVII secolo)
e all'interno loggiati e soffitti cinquecenteschi. Continuando si giunge in
vicolo Trinità.Sulla facciata di una casa si può vedere un affresco raffigurante
la Trinità (XIV-XV). Interessante, infine, la Chiesa di San Giuseppe, eretta nel
1776 su disegno di Pio Eula.
Economia.
Valgrana ha un'economia essenziaimente agricola. Oltre alla produzione della
pera "madernassa", tipica della zona, si sviluppa la coltura di lamponi, more,
fragole, ribes e actinidia. Molte importante è l'allevamento di bovini di razza
piemontese.