L'antico "mons aurosus"
Monterosso sorge in una conca lussureggiante alla destra del torrente Grana.
Il toponimo deriva "da mons aurosus" cioè monte color dell' oro oppure monte
ventoso.
Il paese compare nei primi documenti verso la fine del XIII secolo.
La sua storia si intreccia con quella dell'altra valle Grana.
I beni artistici e architettonici"
A qualche centinaio di metri dall'ingresso dei paese, accanto al cimitero, si
trova la Cappella di San Sebastiano che conserva, all'interno, interessanti
affreschi attribuiti a Pietro da Saluzzo,
ritenuti di poco posteriori al 1470.
La Parrocchiale di San Giacomo Maggiore (XIII secolo), custodisce un piccolo
fonte battesimale in stile gotico.
A poca distanza, sull'opposta riva del Grana, sorge il Castello dei conti di
Monterosso, risalente al XVII secolo con tracce di una preesistente fortificazione.
Le principali borgate sono le frazioni di San Pietro e di Santa Lucia.
in quest'ultima borgata si può visitare il
Museo etnografico, ricco di piú di tremila pezzi tra i quali spiccano gli
attrezzi usati dai montanari occitani della valle.
All'esterno è collocato un caratteristico frantoio per la canapa (XVII secolo).
Economia.
Le risorse agricole si limitano alla coltivazione delle patate e dei cereali
tipici dell'alta montagna.
Lo sfruttamento dei pascoli in quota consente un discreto allevamento bovino
e ovino. Caratteristici sono i'ottimo miele e il formaggio Castelmagno,
prodotto nella parte piu' elevata del territorio.
Le attività principali sono la lavorazione artigianale del legno, nella frazione
Santa Lucia, e il turismo estivo.