VAL MAIRA(prov. Cuneo)Piemonte - Italia
Comune di
Abitanti: 237 Superficie: kmq 151,94 Altitudine: m 1200 Denomin. abitanti: Accegliesi Festa patron.:15/8: Maria Assunta |
Frazioni e Località: Barenghi Beppe, Chialvetta, Chiappera, Lausetto, Ponte Maira, Pratorotondo, Saretto, Stroppia, Unerzio, Villaro. |
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Cenni storici Le origini del toponimo Acceglio vengono fatte risalire da alcuni studiosi ad influenze latine "ad cilium" o preceltiche "ocelum" o "oscelum". Claude Mauguier ci dice che il toponimo sembra un parente del gallico (celtico) "uxello", il quale significa "alto", "superiore", "in sù". I primi documenti che attestano l'esistenza di detto paese risalgono al 1028. Nel XIII secolo Acceglio diventa possedimento dei marchesi di Saluzzo e costituisce con altri 12 comuni della valle una specie di repubblica libera, che godeva cioè di una certa autonomia nei confronti dei signori di Saluzzo. A causa dei frequenti contatti con la Francia Acceglio diventa nel XVI secolo un importante centro del Calvinismo. Con il pretesto dell'eresia i Savoia si impadroniscono delle terre (che verranno date in seguito alla famiglia Taffini di Savigliano) e costringono all'abiura la maggior parte dei cittadini. Acceglio,ultimo paese della val Maira, è da sempre stato terra di confine: molti erano i traffici, più o meno leciti, che si svogevano tra Francia e Italia e molte sono le vicende della guerra che hanno avuto come teatro le pendici di questa valle. L'impianto delle numerose borgate accegliesi è di chiaro stampo medievale, più o meno ben conservato a seconda dell'intervento distruttivo dell'uomo e del tempo col passare dei secoli. Caratteristici di questo periodo sono i tetti in pietra "lose" sorretti da pilastri cilindrici e la muratura delle case. Sono ancora visibili in alcune borgate isolate antichi portali e finestre in pietra. Da ricordare ancora sono i resti dell'antico castello, detto il "forte della torre" risalenti al XV secolo. Nella borgata principale, "la Villa", poche sono le tracce di un passato andato irrimediabilmente perduto per la noncuranza e l'opera distruttiva dell'uomo: si possono ancora notare alcune rare bifore e capitelli scolpiti.La chiesa della confraternita del XVII secolo è stata ben conservata e custodisce un affresco della Pietà.
Economia. |
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