VALLE MAIRA (prov. Cuneo) Piemonte - Italia BIGLIETTO DA VISITA
Da Busca ad Acceglio,
Testo: Rosalba Graglia |
|
| UN ITINERARIO FRA NATURA, CULTURA E ARTE DI VIVERE.
Percorrere la Val Maira, lungo la scenografica statale 22, vuol dire immergersi in una dimensione dove natura e cultura sono il filo conduttore. Dove si impara a conoscere la vita semplice della gente di montagna, l'autenticità di valori spesso dimenticati e l'arte di vivere in armonia con l'ambiente.
Inizia a Busca, in bassa valle, il nostro itinerario alla scoperta della Val Maira. Piccola città dalla lunga storia, Busca racchiude nel centro storico alcune chicche d'arte, come l'antica porta di S.Maria, la secentesca chiesa "rossa" ovvero della SS.Trinità, e un paio di eleganti chiese barocche, Maria Ausiliatrice e S.Vitale, la chiesa "bianca", capolavoro di Francesco Gallo. Sulle colline, tra ville e cascine, c'è anche il castelluccio neogotico di Roccolo e una eccellente palestra di roccia dove sorgeva l'antico castello feudale, Castlas. 9 km soltanto per un vero flash-back nella storia a Villar S.Costanzo. Il paese è cresciuto, fin dall'VIII secolo, attorno a un primo monastero benedettino di epoca longobarda, distrutto dai saraceni e ricostruito nell'XI secolo. Oggi i resti dell'antica abbazia - la cripta dell'Anno Mille e la minuscola cappella di S.Giorgio, tutta affreschi del Quattrocento - sono ben custoditi nella parrocchiale di S.Pietro in Vincoli.
Poco più in su, sulle pendici della montagna, immersa nel verde, c'è la chiesa romanico-gotica di S.Costanzo al Monte, una delle piú belle di tutto il Piemonte, absidi da manuale di storia dell'arte e splendídi capitelli scolpiti.
Dronero, la "porta grande" della valle, ha un cuore tutto medievale: il ponte merlato "del diavolo", la parrocchiale romanico e gotica, e la loggia del grano, delizioso edificio ottagonale del Quattrocento.
S.Damiano, a poco più di 3 km, a metà Ottocento era il centro piú importante della valle: oggi conta 506 persone, un paio di belle chiese del '700, e un grappolo di micro-frazioni. La strada della valle continua a salire, ed ecco Stroppo, 1087 m di altitudine, 115 residenti e 9 frazioni. Ma nel Medioevo era la capitale della valle, dotata addirittura di un ospedale-lazzaretto, un bellissimo edificio della fine del '400, in borgata Caudano. L'arte è di casa, a Stroppo: la chiesa di S.Peyre, del '200, conserva affreschi bellissimi, del '4/500. E intorno a Stroppo, tanti sentieri e percorsi nel verde - compreso quello storico itinerario che si chiama "strada dei cannoni" - da percorrere a piedi o sui docili cavalli di Merens che qui sono diventati di casa. E le sorprese tra natura e cultura continuano. A Elva accoccolata in una conca verde a 1680 m dove arriva la strada del vallone letteralmente intagliata nella pietra in mezzo a un paesaggio selvaggio e solitario la parrocchia romanica di S.Maria Assunta è interamente affrescata dal Maestro d'Elva. A Elva, fino a metà Ottocento capitale delle parrucche (i cavié di Elva andavano alla ricerca di capelli femminili in tutto il nord Italia), oggi si produce ancora il típico "fourmage ed' caso". Poi le case medievali di Prazzo, e la curiosa casa dipinta della frazione S.Michele. Marmora e Canosio, vecchie baite dai balconi di legno e qualche casa signorile dalla facciata a vela, valloni che sembrano fatti apposta per il trekking, d'estate come d'inverno, con gli sci, e per alloggiare piacevoli soluzioni di agriturismo. Anche qui, com'è la regola in Val Maira, si nascondono inaspettatí tesori d'arte sparsi in minuscole frazioni - per esempio la chiesa di S.Massimo in frazione Parrocchia di Marmora, tutta dipinti e sculture del '400 - e vivono tradizioni antiche, come la bajo (badia), la grande festa d'estate della frazione Preit di Canosio.
E infine la strada arriva ad Acceglio, 1220 d'altitudine, ultimo comune della valle, accoccolato fra boschi, pascoli e rocce. Nel '500 qui arrivarono dalla vicina Francia gli Ugonotti che fuggivano le guerre di religione e Acceglio diventò la cittadella del calvinismo della valle.
Poi, è natura assoluta: torrenti (è qui che nasce il Maira), cascate, piccoli laghi, e a dominare il tutto la lama di pietra della spettacolare Rocca Provenzale, quasi una montagna-simbolo. |