(prov. Cuneo)
Piemonte - Italia
Comune di Stroppo
Abitanti:...................................... 114
Superficie: ..................... kmq. 28,12
Altitudine:........................m.828/2514
Denominazione abitanti......Stroppesi
Festa patronale............ San Giovanni
Frazioni e Località:
Bassura, Morinesio, Paschero, Caudano, San Martino, Vignali, Cucchiales, Centenero, Contã, Ciamin, Pessa, Noufresio, Forte, Possile
Comuni limitrofi:
Sampeyre,
Macra,
Marmora,
Prazzo,
Elva.
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Cenni storici
Stroppo si trova a metà della valle Maira, è un comune composto da diverse borgate, sparpagliate per i pendii e sulla strada.
Il toponimo deriva dal termine provenzale "strup", che significa branco, gruppo, in riferimento alla tipologia delle borgate del suddetto comune.
Stroppo era il punto di passaggio già nel passato per raggiungere le valli Stura, Grana, Varaita: nel medioevo fu considerato la capitale dei dodici comuni liberi della valle superiore.
Dal 1254 fu sotto il dominio dei marchesi di Saluzzo. Dopo le lotte di religione, Stroppo passò nel Seicento a far parte dei territori assoggettati ai Savoia; fu dato in feudo ai signori Pallavicini di Ceva, poi al senatore Dalla Chiesa ed infine alla famiglia Taricco di Cuneo.
Arte e architettura in Stroppo.
Le borgate del comune di Stroppo presentano ancora tracce del vecchio impianto medievale delle case, di affreschi votivi.
La chiesa di San Peyre si trova in posizione isolata a 1233 metri s.l.m.: è da considerarsi come un gioiello artistico della valle.
Le sue origini risalgono al XI secolo, l'edificio presenta una facciata irregolare a capanna, con muri in pietra, tetto in ardesia e campanile a vela. L'interno è diviso in tre navate, con volta a capriate in quella centrale, a volta a crociera nelle laterali.
Gli affreschi dell'abside ritraggono personaggi della tradizione cristiana.
La parrocchiale di S.Giovanni si trova al centro del paese e risale al XV secolo. Ci sono molte cappelle nei dintorni del capoluogo.
Economia.
Anche il comune di Stroppo è stato toccato dal fenomeno dell'emigrazione stagionale, anche se l'allevamento, l'agricoltura e nove mulini sulla riva del Maira hanno dato a lungo un certo grado di benessere alla popolazione locale.
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