Cenni storici
Le prime notizie sicure di Brossasco risalgono al XII secolo. Appartenne
ai signori di Venasca e a quelli di Busca e i canonici di Oulx vi ebbero
delle proprietà, passò in seguito ai marchesi di Saluzzo e poi ai Savoia.
Il nucleo medievale
Il paese conserva ancora la tipica struttura medioevale con le case
disposte lungo un asse principale verso il quale convergono le strade
laterali. La parrocchiale si trova verso la montagna.
Le cappelle di San Rocco e di San Sebastiano, di origine cinque-secentesca,
sono ormai inglobate nel moderno paese.
Una porta ad arco acuto, resto delle antiche fortificazioni, immette nel borgo.
Numerosi affreschi ( quattrocento) segnano le fronti degli edifici.
Più recenti,ma ugualmente interessanti,
sono antiche insegne di osteria visibili lungo la via principale.
La Confraternita, di struttura settecentesca, conserva nel suo interno tracce
medievali.
La Parrocchiale di Sant'Andrea presenta importanti testimonianze
medioevali.
La Cappella di San Rocco, lungo la provinciale, è una Cappella votiva
eretta in occasione di una epidemia di peste nel Cinquecento.
Economia
Borgo essenzialmente agricolo, Brossasco divenne nel tardo Medioevo
un centro per la fusione e la lavorazione del ferro. Nel Settecento venne
intensamente sfruttata una cava di marmo bianco ancor oggi visibile sullo
spartiacque con il vallone di Isasca. Questo marmo venne impiegato, oltre
che nelle chiese locali,nella costruzione di numerosi edifici a Torino.
Sono attualmente attive nel vallone di Gilba alcune piccole cave di
gneiss, impiegato nella preparazione di "laouze" per la copertura dei tetti.
Dagli anni Sessanta si è sviluppata l'industria del legno,
specializzata in mobili rustici.